Assolti dal Tribunale di Verbania (Giudice dott.ssa Fornelli) gli imputati di commercio di sostanze alimentari nocive (carne di cinghiale) somministrate alla Festa del Cacciatore di Bieno del 2009.
Il motivo? La carne non era nociva.
Il reato punito dall’art. 444 c.p., infatti, è di pericolo concreto: ciò significa che per addivenire ad una condanna sarebbe occorsa la prova che la carne servita alla festa era effettivamente nociva; prova del tutto mancata, essendovi anzi evidenze del contrario (basti pensare che, per rendere sicura la carne di cinghiale dal rischio Trichinella, è sufficiente cuocerla a 65° C per un minuto, e nella fattispecie è risultato che la carne era stata cotta a lungo e ad alte temperature).
Del resto, già dall’imputazione qualcosa si poteva intuire: si contestava la distribuzione di 180 kg. di carne, mentre nessuno aveva lamentato disturbi…
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Tra l’altro, si tratta di carne di per sé sana.