Poche leggi subiscono variazioni continue (solitamente peggiorative) come il Codice della Strada (d.lvo 285/1992).
Di anno in anno si assiste, frequentemente in concomitanza con il periodo estivo, in prossimità dei grandi esodi per le vacanze, ad inasprimenti delle sanzioni, a nuovi divieti, e a modifiche sostanziali anche dei reati connessi con la circolazione, e, tra questi, i reati di guida in stato d’ebrezza, di guida sotto l’effetto di stupefacenti o di rifiuto di sottoporsi agli accertamenti finalizzati all’accertamento del livello di alcol nel sangue o la presenza di sostanze stupefacenti.
Le medesime fattispecie di reato sono, ovviamente, interessate anche dalle modifiche più generali del diritto sostanziale e procedurale penale.
La combinazione di tali frenetiche variazioni, quasi mai ispirate a criteri di coerenza e ragionevolezza, ha finito per creare un sistema punitivo assai complesso, che consente numerose vie d’uscita per minimizzare il danno di chi sia incappato in una contestazione prevista dagli articoli 186-187, c.d.s.
La difesa da queste contestazioni deve considerare tanto gli aspetti prettamente penalistici (per evitare o minimizzare la sanzione penale), tanto i riflessi sulla sospensione della patente di guida, che solo apparentemente può essere considerata un elemento di contorno. Nella pratica, infatti, l’impossibilità di condurre veicoli a motori può risultare anche più afflittiva di una sanzione penale (magari condizionalmente sospesa).
Al fine di ridurre il più possibile le conseguenze dannose cui si può andare incontro, è indispensabile contattare appena possibile il proprio difensore di fiducia con cui concordare, dopo l’esame del caso concreto, la migliore strategia difensiva.
Gli avvocati dello Studio Legale Brocca vantano un’esperienza significativa nell’assistenza di persone sottoposte a procedimento penale per reati di guida in stato d’ebrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
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